
Ieri il mondo mi è caduto addosso
da Grrr Power, Garrincha Dischi, 2018.
Nel video di “Ieri il mondo mi è caduto addosso” vengono omaggiate alcune donne del passato che hanno contribuito a scrivere pezzi cruciali della nostra Storia recente, dalla prima donna aviatrice Amelia Earhart a Ella Fitzgerald, fino al premio Nobel Malala. Sebbene non sia sempre esplicitato, per tutte queste figure il riscatto vale sia rispetto all’agire in contesti che non garantivano i loro diritti in quanto donne, sia per il trovarsi in situazioni di oggettiva limitazione o difficoltà universale, quali possano essere disastri naturali, situazioni di estrema povertà o condizioni di sfruttamento estreme. Questa polivalenza serve a tracciare un filo rosso col presente, in un’ottica di speranza e auspicio verso chi è in una condizione ardua nel nostro tempo: nella canzone di Io e la Tigre, terzo singolo di Grrr Power, il mondo cade addosso alla voce narrante come conseguenza del terremoto, ingenerando uno stato emotivo in cui la paura compare in una sua forma recondita e irrisolvibile, e il senso di sconfitta annichilisce ogni energia: “Ho tutti i problemi del mondo sugli occhi / e nemmeno una lacrima per lavarli”. Come è consueto in una condizione di questo tipo, si implora l’interlocutore di credere al racconto di questo dolore, come se chi parla percepisse l’impossibilità di comprendere da parte di chi non ha vissuto l’esperienza direttamente: “Ma tu, non mi credi / non mi credi”. Nello spirito che permea la musica del duo, è impossibile separare questa urgenza dal suo scaturire da una voce femminile e femminista, che richiede di non essere trattata con sufficienza; tuttavia è come se questa canzone, non casualmente posta in apertura dell’intero album, puntasse a interpretare il senso complessivo di disfatta di chi è obbligato a riprendersi per forza poiché un evento esterno, più o meno tragico, va a colpire tutti, uomini e donne. Allora mentre la richiesta di aiuto diventa ossessiva, come sottolineato dalla martellante ripetizione in chiusura del brano (“Il mio cuore la notte non dorme”), questo grrr power sembra venire in soccorso con le icone del passato, come a fornire una possibilità di modello aspirazionale per tutti, un nume tutelare laico da prendere come spunto. Insieme, naturalmente, a tutta l’energia che emana la musica, un power pop che unisce sullo stesso piano il protopunk dei La Düsseldorf con lo spirito alt delle più contemporanee Sleater-Kinney.
vai a Tutte le canzoni di Unadimille
o